Una cultura per tutti

Una cultura per tutti

“Cultura è quella cosa che ti fa sentire più forte di quanto eri prima di conoscerla, è quella cosa che ti spinge a costruire, e spesso si trova in luoghi molto diversi da quelli in cui si pretende di fare vera cultura”. (Franco Bolelli)

“La cultura non è professione per pochi: è una condizione per tutti, che completa l’esistenza dell’uomo” (Elio Vittorini)

Quale cultura? Quando si parla di cultura pare quasi normale riferirsi solo a teatro, musei, biblioteche e a tutto quello che rimandar al sapere accademico. Invece la nozione di cultura si estende “fino ad abbracciare l’insieme della vita quotidiana”, come diceva già negli anni ’50 Roland Barthes in Miti d’oggi. Per noi dunque la cultura significa anche svago, divertimento, incontrarsi, condividere esperienze che possono essere pari ad un concerto pop, un’opera lirica, un film d’essai, una fiction, il cibo o lo sport. La cultura non è guardarsi l’ombelico ma fare in modo che sempre più persone si arricchiscano nel fruire di una qualsiasi forma di arte: senza puzza sotto il naso e snobismi.

               Le proposte della Buona politica per fare crescere Lugo

Il Museo della città alla Rocca Uno spazio storico-identitario che possa raccogliere sia le opere che la memoria delle personalità che hanno fatto grande Lugo con due sottosezioni per Risorgimento e Tricolore. Un luogo che sia motivo di visita per i turisti ma anche di trasmissione della conoscenza per le nuove generazioni. Un museo che racconti il territorio (e che raccolga per esempio anche i materiali degli scavi della Fornace Gattelli in cui è stato trovato un villaggio neolitico di importanza europea) ma che deve diventare anche sede di residenze d’artista, mostre, laboratori per bambini e spazio per eventi. Un museo con un’impostazione moderna: saranno necessarie analisi di benchmarking per giungere al progetto più aderente alla realtà di una città delle potenzialità di Lugo. Per dirla con Paul Valery: “I musei non devono solo essere ammirevoli ma devono essere piacevoli”. L’attuale Rocca, attualmente sede degli uffici comunali, potrebbe essere il luogo più adatto ma altre sedi si possono individuare; sarà una scelta che valuteremo ascoltando le opinioni dei lughesi.

Il Rossini: un teatro polifunzionale Nessun depotenziamento per il nostro teatro ma, semplicemente, un riposizionamento: dunque ancora spazio all’opera lirica e alla musica classica ma con una maggiore attenzione ai costi di produzione. Arricchiremo il cartellone della prosa, attualmente quello che sta registrando il maggiore gradimento da parte dei lughesi; spazio anche ai compositori che si muovono tra musica classica e pop, capaci di raggiungere una platea vasta e trasversale. Il Rossini deve sempre di più essere anche il palcoscenico degli artisti locali così come del comico e del dialettale.

Museo Baracca da valorizzare Il mito dell’aviatore e il legame con Ferrari rappresentano opportunità non sfruttate; dobbiamo valorizzare questo spazio, anche turisticamente, a cominciare dal sito internet passando dalla costruzione di un nuovo appeal fino ad un’attività di promozione più forte.

Purtimiro: flop della giunta La manifestazione di musica barocca rappresenta il fallimento della politica culturale di questa giunta: una rassegna che in tre anni è costata 1 milione e 393mila euro, che ha incassato poco più di 30mila euro all’anno e che non ha portato nessun ritorno economico per la città (basta guardare le presenze turistiche che sono calate paradossalmente nel periodo di svolgimento della rassegna di musica barocca; nel 2018 settembre -17% e ottobre -15%).

Spazi dismessi e progetti di rigenerazione urbana Attingendo a contributi europei e regionali ci sono città che da queste operazioni hanno ridefinito e valorizzato spazi abbandonati, generando dinamismo imprenditoriale e mettendo in moto energie e creatività. Abbiamo bisogno di contenitori di idee e produzione culturale in cui i nostri talenti artistici e creativi possano trovare una palestra in cui contribuire allo sviluppo di quel settore strategico che viene definito Economia arancione.

Investire in luoghi più emozionali Cercheremo collaborazioni con architetti e designer per valorizzare rotonde, spazi e angoli della città ma anche fuori dalla cinta urbana e nelle frazioni.

Piccole sale cinematografiche: può sembrare un sogno ma dopo il boom dei multisala stanno nascendo in diverse città quelli che Gaber chiamava i cinemini, nei quali oltre a guardare film si beve, mangia, chiacchiera e assiste a piccoli eventi. In estate posti come il Malerbi, il chiostro del Carmine o alcune corti interne potrebbero essere pensate allo scopo assieme al Pavaglione.

Vai col liscio Un ambito della musica popolare ingiustamente snobbato riguarda una delle nostre tradizioni più apprezzate: il liscio. Faremo in modo che questo genere, ora anche rivalutato in ambito rock, possa costituire una carta per dare soddisfazione ai tanti cultori ma anche da spendere in ambito turistico e legarlo ad altre forme di musica da ballo.

Un territorio per immagini, racconti e note Così come Lugovintage si fonda su una nostra eccellenza locale (Angelo), pensiamo che si possa progettare un Festival della fotografia coordinato da una realtà importante in questo campo che sta ricevendo premi nazionali e internazionali (Studio fotografico Tagg di Giorgia Corniola) con l’apporto di altri professionisti del territorio. Continueremo inoltre a sostenere quelle iniziative meritorie ormai consolidate come Caffè Letterario o che stanno muovendo i primi passi come Lugo Music festival ma vogliamo far emergere nuove realtà.