Davide contro Golia
Davide e Golia. Mai paragone fu più calzante.
Se osserviamo la sproporzione dei mezzi e delle risorse di cui dispone il sindaco uscente di Lugo e quelle su cui possono contare gli altri tre candidati sindaci, verrebbe voglia di chiudere bottega e andare in ferie.
Il sindaco, e ce lo dimostra ogni giorno, dispone di ingenti risorse finanziarie e di una attività di propaganda martellante, organizzata e predisposta per lui da singoli professionisti, oltreché dall’ufficio stampa dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna che, quotidianamente, ci informa di iniziative, inaugurazioni, tagli di nastri, premiazioni e mostre a non finire; un calendario in crescendo da fare concorrenza al programma del XXXII Salone internazionale del libro di Torino.
Qualcuno obietterà che l’ufficio stampa dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna, in quanto finanziato con i soldi dei contribuenti, dovrebbe fornire un’informazione più pluralista, pubblicando notizie anche sull’attività istituzionale svolta da chi non fa parte della maggioranza (una volta nel Comune di Lugo esisteva un giornale, la Rocca, che svolgeva questa funzione), ma sappiamo bene che chi amministra utilizza le risorse finanziarie dei contribuenti, di tutti i contribuenti, pro domo sua, come bene ci ha dimostrato il sindaco uscente in questi cinque anni del suo mandato.
Esaminando ciò che viene prodotto e che, in queste settimane, riempie le nostre buchette della posta con depliant in ampi formati a colori e su carta patinata, abbiamo l’impressione che molti debbano essere i canali, le fonti di provenienza delle risorse finanziarie necessarie a pagare i costi di questa corposa campagna elettorale promossa dal Pd e dai suoi alleati.
Potrebbero provenire da imprese “organiche” in cui i dipendenti vengono avvicinati e caldamente invitati a votare per i candidato sindaco uscente, così come da altri sponsor, compresi anche ambienti che si dovrebbero occupare più della cura delle anime che della politica ma, è risaputo, la perfezione non è di questo mondo.
Curiosamente poi, sia il sindaco uscente che il candidato della Buona Politica si chiamano Davide. Ma, appunto, lo scontro non è Davide contro Davide ma Davide contro Golia.
Uno, il nostro Davide Solaroli, un insegnante, una persona che da sempre vive di profonda passione civica, che si impegna nel volontariato in progetti per l’inclusione sociale dei disabili e che ha deciso di mettersi a disposizione per la propria città dopo essere stato individuato da un’intera coalizione come il candidato ideale per le proprie competenze ma anche per le qualità morali.
L’altro, il sindaco uscente, l’ultimo rampollo di una lunga dinastia politica, ‘allevato’ solo per governare, e a farlo spalleggiato da una macchina del consenso che non bada a spese e a mezzi pur di divulgare le proprie idee, specie in campagna elettorale quando c’è bisogno di dare un ritocchino propagandistico alla realtà, quando c’è da giustificare promesse non mantenute, autoassolversi per i ritardi e il malgoverno della città.
Certo che se dopo avere messo in campo questa “invencible armada”, la vittoria non dovesse premiare il nostro giovane sindaco, saremmo in presenza di una drammatica, quanto ingloriosa fine.