26 maggio, la storia chiama
Il 26 maggio è una data fortemente simbolica: nel 1805 Napoleone viene incoronato re d’Italia mentre nel 1896 Nicola II è solennemente nominato zar di Russia. Analogamente, nei sogni e nei programmi di chi governa Lugo da 74 anni, il 26 maggio 2019 dovrebbe tenersi analoga cerimonia col sindaco riconfermato e idolatrato dai suoi boiardi. Ma, ahiloro, i tempi sono cambiati: non si governa più per grazia divina da un bel pezzo e anche la volontà popolare ha cambiato direzione dopo aver sperimentato le inefficienze e il malgoverno della “dinastia regnante”.
A nulla valgono i trasformismi, le scelte civiche improvvisate, gli slogan comunitari, gli abbracci, le strette di mano, le camminate democratiche e partecipate, le merende equo-solidali, le foto “col sorriso deficiente” come cantava Vecchioni e i filmati al rallentatore stile “Momenti di gloria”.
Dietro questa patina pre-elettorale si percepisce ancora un’idea divisiva di governo della città: da una parte i migliori, gli ottimati, dall’altra tutto il resto. Gli esclusi. Quelli che, quando va bene, vengono ignorati e considerati cittadini di serie B. E che se invece c’è da gettare benzina sul fuoco per provare a racimolare disperatamente qualche voto in più, allora sono fascisti, incolti, analfabeti funzionali, gente che lascerebbe i bambini senza merenda a scuola e che chissà cosa farebbe a quei poveretti sui barconi.
Un’idea elitaria. Ma di imperiale, ormai, è rimasta solo l’arroganza, lo sfoggio degli ultimi simulacri di un potere ormai autoreferenziale, lontano dai cittadini e dai loro bisogni. Come quando gli anziani e i più deboli vengono derisi sui reali, drammaticamente reali, problemi della sicurezza: con furti, scippi e altri reati predatori in aumento, chi governa si permette di ignorare le statistiche e preferisce parlare di percezione.
Ecco, col voto delle elezioni comunali del 26 maggio c’è una storica opportunità – e per Lugo è storica quanto l’incoronazione di Napoleone o dello zar –: di fare percepire a queste persone quanto la gente si sia stufata di questa amministrazione, di questa classe dirigente che, tra un camuffamento politico e l’altro, resta sempre la stessa perché di generazione in generazione viene scelta negli stessi ambienti, negli stessi circoli, nelle stesse famiglie.
Se i cittadini daranno fiducia alla Buona Politica, alla coalizione guidata da Davide Solaroli, si aprirà una nuova fase nella vita di Lugo. Una città che tornerà ad essere di tutti, anche di coloro che finiranno all’opposizione (anche se per la loro idea di politica sarà come essere spediti a Sant’Elena).