Quell’ipocrita distinzione fra cattolici 'buoni' e cattolici 'cattivi'

Quell’ipocrita distinzione fra cattolici ‘buoni’ e cattolici ‘cattivi’

“La distinzione fra i ‘cattolici buoni’ e i ‘cattolici cattivi’, non solo è ridicola ma, a ben pensarci, riflette l’ipocrisia di chi l’ha montata ad uso e consumo di menti semplici  e limitate quanto a qi, come quelle che si stanno bevendo lo sbandierato pericolo del ritorno, oggi, del fascismo in Italia”. Lo rende noto Roberto Drei, candidato al Consiglio comunale di Lugo per la Buona Politica.

“Da laico e da persona che crede nel principio ‘libera Chiesa in libero Stato’ – spiega Drei -, ritengo che non si debba utilizzare la religione per fare politica e che la religione non possa entrare nel merito delle scelte compiute da un governo sovrano che, come tale, risponde al parlamento ovvero ai rappresentanti scelti dal popolo italiano e non a ciò che pensa il pontefice!”.

“Che questo principio – osserva Drei – venga, volutamente, ignorato dal Pd buona parte del quale dovrebbe ricordarsi di avere, alle spalle, una storia laica, è la dimostrazione di quanto questi signori siano oggi alla frutta. Complici esigenze di ‘bottega elettorale’ (la necessità di dovere recuperare voti) e il comportamento del papa argentino, sempre più smaccatamente politico nell’esercizio del suo magistero, viene introdotta la distinzione fra il cattolico buono e quello cattivo”.

“Quello buono – continua Drei – è quello che segue le indicazioni del pontefice, ma anche del Pd e, più in generale, della sinistra, per una accoglienza dei migranti senza rispettare le regole fissate nelle leggi dello Stato; leggi votate dal Parlamento e firmate dal presidente della Repubblica. Sono quelli che invitano alla disobbedienza civile, quelli che vogliono i porti aperti, quelli che condividono solo le leggi che a loro stanno bene; persone che danno dei fascisti agli altri, non rendendosi che i veri fascisti, per la concezione riduttiva che hanno delle istituzioni democratiche, i veri fascisti sono loro!”.

“Il cattolico cattivo – prosegue -, sempre secondo la loro impostazione, è quello che ha condiviso il monito pronunciato a suo tempo, con grande lungimiranza, da papa Ratzinger, quando il pontefice tedesco ci avvertiva sul rischio della colonizzazione dell’Europa da parte della religione islamica. Il cattolico cattivo è quello che ha votato Lega il 4 marzo scorso e che crede che lo Stato debba applicare e farti rispettare le sue leggi”.

“Così sulla base di questi assunti che sono funzionali a ripristinare un vasto e lucroso giro di affari – precisa -, a beneficio di molti italiani che con lo spirito cristiano hanno poco o nulla a che fare, Davide Solaroli, cattolico, da sempre presente negli ambienti parrocchiali ed impegnato nel sociale, viene bollato come un cattivo cattolico. Questo succede quando si mescola la politica con la religione, un’operazione, come ho scritto all’inizio, che non si dovrebbe fare”.

“Ma – conclude Drei – considerato che qualcuno l’ha pensata e voluta allo scopo di mettere in cattiva luce il candidato sindaco del centrodestra e visto che queste scomuniche arrivano da personaggi che fanno parte di certi ambienti cattolici che sostengono il Pd e il suo candidato sindaco, anch’io voglio intervenire sul tema e chiedo: come è possibile che i cattolici, se veramente tali, possano votare per un partito, il Pd e i suoi alleati di sinistra, favorevole al divorzio, all’aborto, alla legge Cirinnà, ai transgender e potrei continuare ancora?”.