Il sindaco ci copia (male) l’idea del Museo della città
“Dopo aver visto fascisti ad ogni angolo ed essersi preoccupato della esse romagnola, a poco più di un mese dalle elezioni il nostro sindaco prestigiatore gioca un’altra carta: un nuovo museo della città. Dopo che in questi anni è rimasto silente su una nostra idea presentata a suo tempo in Consiglio comunale, improvvisamente propone un progetto che non vedrà mai la luce dato che è uno spot elettorale”. Lo rende noto Gianluca Gasperoni, responsabile del programma economico della Buona Politica e candidato al Consiglio comunale.
“Vediamo di spiegarne i motivi partendo dal fatto che l’immobile attuale sede dell’Istituto professionale è di proprietà della Provincia – spiega Gasperoni – e, da quello che si legge, non esiste ad oggi nessun accordo o trattativa ma solo un ‘potremmo pensare’ di acquistarlo o permutarlo. Ma è una cosa seria o giochiamo a Monopoli? Del resto l’attuale presidente della Provincia è lo stesso che in campagna elettorale per diventare sindaco di Ravenna aveva fatto la proposta di trasformare il palazzo della Provincia in hotel a 5 stelle: si è visto come è finita!”.
“Dove prendere le risorse? Le due linee di finanziamento di cui si parla – prosegue Gasperoni – fanno parte dei fondi strutturali europei i cui bandi, relativi all’efficienza energetica e ai beni culturali, sono a oggi già chiusi perché rientranti nella programmazione 2014-2020. Si dovrà aspettare la programmazione 2021-2027 per poter eventualmente concorrervi; ma visto che non siamo riusciti a intercettare i 400mila euro richiesti da un bando regionale per la riqualificazione di piazza Savonarola nutriamo dubbi su un progetto molto più importante”.
“Ma soprattutto un investimento così impegnativo – osserva Gasperoni -, che vuole arricchirsi con auditorio e pinacoteca, avrebbe bisogno di sapere chi mette gli altri soldi per coprire l’investimento oltre a quelli ipotetici della Regione; si capisce la fretta di uscire dall’angolo ma 5/6 milioni di euro, sì, avete letto bene, presuppongono business plan e studi di fattibilità che dovranno essere particolarmente accurati per non creare contenitori inutilizzati o antieconomici. Su questo il sindaco tace. E vista la fallimentare esperienza del festival Purtimiro siamo molto preoccupati che anche questi soldi vengano spesi senza pensare al ritorno economico per la città”.
“Esiste un luogo che già si presta per le sue caratteristiche storico-architettoniche, oltre che estetico-emozionali, ad essere sede di un museo della città: è la Rocca – aggiunge Davide Solaroli, candidato sindaco di Buona Politica, Lega e Uniti per Lugo -. Come sede alternativa si potrebbe usare l’ex Enac di Corso Garibaldi che è di proprietà comunale e che quindi consentirebbe di risparmiare notevoli risorse pubbliche”.
“Preciso che la nostra proposta non prevede un museo tradizionale ma per dirla con Paul Valery ‘non solo un luogo ammirevole ma anche piacevole’ – sottolinea Solaroli -. Un museo che racconti il territorio, con due sottosezioni riferite al Tricolore e al Risorgimento, ma al tempo stesso sede di residenze d’artista, mostre, spazio per eventi e laboratori per bambini sull’esempio di altre esperienze di città delle potenzialità di Lugo; un museo ha non solo una funzione culturale ma anche sociale”.
“Anche sulla proposta di un polo culturale con un occhio alla creatività giovanile – dichiara Solaroli -, il sindaco corre dietro ai progetti della Buona Politica: noi abbiamo un’idea di rigenerazione urbana totalmente diversa da quella dell’amministrazione. Faccio fatica a pensare che se ne faccia qualcosa di utile per la città”.
“Di progetti faraonici fallimentari è piena la storia – concludono Solaroli e Gasperoni -, noi siamo abituati a far di conto e abbiamo i piedi ben piantati per terra: non vogliamo sprecare soldi per iniziative che servono solo a gettare fumo negli occhi”.