Solaroli: “Sanità lontana dai bisogni dei cittadini”
“A Lugo la sanità è lontana dai bisogni dei cittadini. Lo dicono i numeri, al di là degli slogan del Pd e di manager e burocrati dell’Ausl”. Lo afferma Davide Solaroli, candidato sindaco a Lugo per Buona politica, Lega e centrodestra. “E’ una sanità lontana proprio fisicamente – spiega Solaroli – perché ormai per partorire e per accedere ad altri servizi essenziali i lughesi dovranno spostarsi a Ravenna e in altre sedi dell’Ausl Romagna. L’ospedale di Lugo è destinato alla lungodegenza e alla medicina generale. In caso di urgenze quindi bisognerà affidarsi al caso e sperare di arrivare almeno a Ravenna”.
“Questa situazione e quella ben peggiore che si prospetta – specifica Solaroli -, è la naturale conseguenza di una strategia portata avanti paradossalmente cercando di convincere i cittadini che si stava lavorando per il loro bene ma dietro termini come razionalizzazione e riordino si nasconde una realtà ben più triste fatta di tagli alla sanità e di impoverimento. Le funzioni medico-chirurgiche polispecialistiche, diagnostiche, ambulatoriali e di pronto soccorso sono state destrutturate. I numeri, a differenza delle parole, non mentono: secondo le cifre fornite alla stessa Regione, dal 2015 i posti letto all’ospedale Umberto I sono calati del 12,5%: da 283 si è passati a 248. Le varie prestazioni di diagnostica, laboratorio, riabilitazione, terapeutiche e visite sono passate dalle 900.291 del 2014 alle 668.996 del 2018 mentre gli accessi al pronto soccorso sono aumentati del 7,3 (40.040 contro 37.119) nel periodo 2015-2018 con conseguente collasso e lunghe attese da parte dei pazienti. Emblematica è poi la situazione dei parti assistiti: qui c’è stato un vero e proprio crollo, favorito anche dalla campagna di comunicazione/indottrinamento di certi professionisti organici al potere: così dai 736 parti del 2014 si è passati ai 318 del 2018 con una percentuale negativa che sfiora il 60%. Si tratta dell’indice più basso dell’Ausl Romagna assieme a Faenza: come non vederci un disegno preciso? A Lugo, dove una volta le mamme erano orgogliose di partorire e venivano pure da fuori provincia convinte dall’efficacia del parto in acqua e da altre modalità pionieristiche, non si nasce più. Da eccellenza a livello nazionale alla più che probabile chiusura del punto nascita perché al di sotto degli standard dei 500 posti l’anno. Che parabola penosa per la maternità lughese!”.
“Le responsabilità di chi ha governato Lugo fino ad ora e della sanità regionale, saldamente in mano al Pd, sono chiare e inequivocabili -prosegue il candidato sindaco di Buona politica, Lega e centrodestra -. Uno dei simboli di questa inefficienza è il nuovo padiglione D dell’Umberto I. Doveva essere pronto entro la fine del 2017, non è ancora finito e i lavori procedono a rilento. Nel frattempo le Case della salute restano solo sulla carta: quella di Voltana, che non ha i requisiti minimi richiesti dalla stessa normativa regionale per poter funzionare e quella di Lugo, prevista all’ex acetificio Venturi con una modalità che, visti i precedenti, sa tanto di promessa elettorale ma soprattutto è inutile: che senso ha prevederla vicina all’ospedale che, per il centro di Lugo, è la vera e unica casa della salute?”.
“Le nostre proposte – aggiunge Solaroli – sono quelle di ridare piena funzionalità all’ospedale col mantenimento del ruolo di presidio per malati acuti, potenziare pronto soccorso, servizio diagnostica per immagini, terapia intensiva e specialistica ambulatoriale: l’organizzazione del servizio ospedaliero e la medicina del territorio con la messa a regime delle Case della salute e il consolidamento della collaborazione fra l’Ausl e la struttura ospedaliera privata accreditata di alta specialità presente sul territorio assicurino cure appropriate, sicure, tempestive e costanti. Inoltre i servizi di ostetricia-ginecologia, punto nascita, pediatria e le attività di fisiopatologia della riproduzione e medico-clinici di diagnosi e cura vengano consolidati per garantire elevati standard di assistenza medica”.
“I medici – conclude Solaroli – e il personale tecnico-infermieristico lavorano in perenne carenza di organico ma non fanno mai mancare gentilezza e competenza per assicurare la prestazione necessaria. A tutti costoro diciamo “grazie” e “tenete duro”: le elezioni sono vicine, assieme potremo cambiare”.