Turismo: ripartire dalle nicchie
I numeri del turismo: si parte male Parlare di turismo a Lugo guardando i dati sulle presenze turistiche annuali (nel 2018 sono state 53.881) può generare due considerazioni opposte. La prima, pessimistica: con questi numeri non potremo mai ambire a diventare una destinazione turistica. La seconda, ottimistica: proprio queste cifre, così modeste, ci dicono che bisogna cominciare ad investire seriamente sul turismo. Noi siamo fiduciosi e speranzosi: vogliamo percorrere questa seconda strada.
Baracca e Rossini umiliati, il flop di Purtimiro Certo, il punto di partenza non è confortante: nonostante che nel 2018 si siano celebrati due importanti anniversari come il centenario della morte di Francesco Baracca e il 150° della morte di Gioacchino Rossini, le presenze turistiche sono diminuite del 3,5%. Due occasioni mancate, due eventi non adeguatamente valorizzati, due grossi errori dell’amministrazione comunale che ha giocato male le proprie carte con una coppia d’assi in mano. Due padri nobili di Lugo, Rossini e Baracca appunto, umiliati da scelte e promozioni sbagliate. Le stesse che hanno portato al flop di Purtimiro, il festival di musical barocca tanto reclamizzato ma poco frequentato: 1.390.000 euro di spese a fronte di 30mila euro annui di ricavi e nessun ritorno economico per il territorio.
Il turismo in crescita: cogliere l’opportunità Secondo gli esperti del settore, il turismo è destinato a crescere fino a divenire la prima industria in questo secolo; risponde infatti a quell’idea di viaggio non solo come svago ma anche come scoperta di luoghi e ricerca di esperienze nuove e autentiche. Noi non vogliamo e non possiamo rimanerne fuori; il nostro territorio possiede i mezzi per cogliere l’opportunità: è ora di fare del turismo una leva per lo sviluppo economico della città. Rispetto alle dimensioni e alla posizione geografica, dovremmo diventare meta intermedia rispetto a Ferrara e Ravenna, inserendoci nei percorsi turistici delle due big.
Un marchio per Lugo: il Cavallino tricolore Primo passo è quello di creare un brand, un marchio del territorio lughese in cui coesistano i due principali simboli di Lugo, quelli che la storia ci ha dato e di cui dovremmo andare orgogliosi al punto da permettere a chiunque di identificarli immediatamente con la nostra città. Si tratta della bandiera tricolore di Giuseppe Compagnoni e il Cavallino rampante di Francesco Baracca, da sempre marchio della Ferrari. Due icone dell’Italia nel mondo e di cui solo Lugo può vantare la primogenitura: dalla loro unione, nasce la nostra proposta di marchio: il Cavallino tricolore. L’obiettivo è anche quello di legarsi ai percorsi turistici diretti a Modena e Maranello (i Musei Ferrari nel 2018 hanno fatto 540.000 visitatori: basterebbe intercettare una piccola percentuale per avere un boom turistico a Lugo).
Il turismo di nicchia Non dovendo puntare al mercato di massa dobbiamo investire sul turismo delle nicchie cioè basato su passioni, interessi e stili di vita omogenei. Oggi non si parla più di turismo, piuttosto di turismi. Crediamo che Lugo abbia diverse potenzialità.
Turismo culturale Sia i luoghi della memoria (Museo Baracca, Casa Rossini) che il futuro museo della città dovranno essere mete su cui costruire un prodotto turistico. Ed ancora: le bellezze del centro, il Pavaglione e la Rocca, così come iniziative secondo un’idea di cultura allargata che abbraccia la ricerca di esperienze.
Turismo cinematografico Il nostro territorio può diventare un luogo capace di attrarre film e fiction: il cineturismo è un veicolo di promozione con ricadute economiche importanti. Lugo ha un paesaggio talmente vario e ricco di bellezze da potersi offrire come set di innumerevoli produzioni. I benefici sono diversi: 1) Le immagini dei luoghi che raggiungono lo spettatore durante la visione del film possono spingerlo al desidero di conoscerli e quindi di intraprendere un viaggio; 2) far raggiungere un preciso posizionamento di mercato mettendo in evidenza identità ed eccellenze; 3) produrre presenze turistiche ma anche crescita economica considerando anche il giro di affari prodotto dalle troupe che si stabilisce nella location, oltre ad aumentare l’occupazione alberghiera, le presenze nei ristoranti e i servizi collaterali; 4) la possibilità di offrire competenze e professionalità come artigiani e commercianti da cui la produzione del film o fiction può attingere in loco. Pensiamo anche alla possibilità di un lavoro in sinergia con la Regione che di recente ha proposto 11 itinerari cine-turistici proprio per svelare un territorio e le sue ricchezze in una maniera originale, innovativa.
Turismo naturalistico e sportivo Il turismo legato al muoversi slow è in crescita. Chiederemo all’Unione di promuovere presso gli altri Comuni una rete di ciclabili per raggiungere aree come le Oasi del Parco del Delta di Alfonsine, Argenta e Campotto. Dobbiamo sviluppare una bike economy della Romagna Estense per attrarre il turismo cicloturistico che in Emilia-Romagna registra già la presenza di circa 300mila biker all’anno (l’85% proviene dall’estero). Dobbiamo garantire maggiore attenzione supporto a eventi sportivi già esistenti e molto importanti: “La Gran fondo Città di Lugo” del Pedale BiancoNero, “Il Giro di Romagna” della UCF Baracca e “Orgoglio pieghevole” che sta crescendo bene.
Turismo legato a eventi e festival Dobbiamo puntare su iniziative con un collante locale (come LugoVintage) che si radichino nel tessuto della città, non con un intento predatorio. Da considerare anche gli eventi legati a wellness e qualità della vita.
Turismo enogastronomico Siamo saturi di sagre ed eventi con poca qualità. Il futuro sarà nell’organizzazione di proposte in cui la qualità degli espositori e le iniziative di contorno dovranno fare la differenza.
Turismo camperista: Altro forma di turismo da intercettare: ogni anno sono 8,4 milioni i camperisti italiani e stranieri che viaggiano e fanno turismo in Italia generando un fatturato di 3 miliardi di euro.
Trekking urbani Si tratta di percorsi in cui le persone, accompagnate da guide convenzionate, possono ammirare i monumenti della città. Si potrebbe fare il percorso Rossini (casa Rossini, casa Malerbi, teatro Rossini, biblioteca Trisi, chiesa del Carmine, Pavaglione, Rocca con i suoi quadri e una bella ricostruzione di Lugo nell’800) e un percorso storico architettonico Baracca-Liberty- Cavallino (museo Baracca, Monumento, Rocca, tomba di Baracca): una specie di museo a cielo aperto con ricostruzioni storiche in 3D della città.
Fare rete con le associazioni Lavorando con le diverse realtà associative presenti sul territorio possiamo innescare quel cambio di passo necessario per fare del turismo una delle carte da spendere per la crescita del benessere di Lugo.